Tale commissione ha riguardato la ristrutturazione di un edificio che a sua volta presenta diverse aggiunte risalenti agli anni '60. Situato nel centro storico monumentale di Roma.
La committenza aveva come obbiettivo quello di realizzare un edificio che fungesse sia da abitazione che da spazi di lavoro oltre a spazi per il relax.
Il progetto utilizza assi verticali per sezionare l'edificio in diversi tipi di spazio, tra cui aree di servizio, aree di distribuzione, zone principali e aree esterne, stabilendo una specifica sequenza spaziale e funzionale mentre i proprietari si muovono all'interno dell'edificio. Inoltre, la sequenza orizzontale dei livelli del pavimento differenzia le zone per dormire, vivere e lavorare. Questi piani orizzontali e verticali creano una mappa tridimensionale della casa e delle sue funzioni.
Al centro della casa c'è un ampio vuoto verticale a tutta altezza che funge da spazio di circolazione primario, collegando le stanze circostanti in un modo flessibile e dinamico caratteristico dell'abitare contemporaneo. Questo vuoto è un punto di connessione spaziale, visiva e funzionale, dove spazi pubblici e privati, attività diurne e notturne, flussi interni ed esterni si incontrano e si intersecano. Espone anche l'intimità della domesticità, rivelando la vita interiore della casa.
Oggi ad anni di distanza, possiamo dire che il tema del progetto è stato precursore di una necessità che avevamo intuito già a partire nel 2004 e che oggi è diventata una esigenza, quella di fare in modo che gli spazi di vita privata si fondessero con spazi di lavoro, su questo tema sono nate nuovi ed interessanti progetti.